GALATINA, DISABILE AGGREDITO DA BABY GANG. GLI PSICOLOGI: “DARE PIÙ FORZA AI CONTESTI EDUCATIVI”
Il presidente dell’Ordine, Giuseppe Vinci: “E’ necessario ma non è sufficiente condannare l’episodio. Serve una risposta più profonda, sociale ed educativa”
“É un ulteriore segnale dello stato di salute sociale ed emotiva di una parte dei nostri ragazzi”. Il presidente dell’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Regione Puglia, Giuseppe Vinci, commenta l’episodio avvenuto alla stazione ferroviaria di Galatina, dove un ragazzo con disabilità è stato brutalmente aggredito da un gruppo di coetanei e poi esposto alla pubblica gogna attraverso la diffusione del video. Lo psicologo esprime profonda preoccupazione per un fenomeno che non è solo una bravata o a un semplice atto di bullismo. “Si tratta di un’aggressione - spiega Vinci - che coinvolge aspetti psicologici complessi: dinamiche perverse di gruppo, disprezzo per le fragilità, considerazione della violenza come strumento di affermazione di sé, e – se confermato – anche un movente discriminatorio”. Per il presidente degli psicologi pugliesi, è fondamentale che i contesti educativi e familiari si interroghino e si attivino con determinazione e pazienza: “E’ necessario ma non è sufficiente condannare l’episodio o punire i responsabili”, ribadisce lo psicologo. “L’assenza di consapevolezza emotiva, il bisogno di sopraffare il diverso, sono da un lato segnali della fragilità profonda di chi aggredisce, dall’altro sono l’espressione di modelli sociali e culturali basati sull’uso della forza al posto del diritto e della giustizia, modelli che si stanno affermando con una potenza sconosciuta sin qui”. “Occorre investire di più e meglio sull’educazione all’affettività all’ascolto, alla gestione delle emozioni, all’accoglienza della diversità che ciascun essere umano rappresenta” sottolinea Vinci. “I giovani, oggi più che mai, hanno bisogno di strumenti per riconoscere, comprendere e gestire le emozioni proprie e altrui. Scuole, famiglie, istituzioni devono essere luoghi sicuri di ascolto e di crescita, anche con il supporto, ogni volta che è necessaria o utile, di professionisti– come psicologi scolastici ed educatori – capaci di intervenire prima che la fragilità si trasformi in violenza”. L’Ordine pugliese esprime la sua vicinanza alla vittima, ribadendo la necessità di un impegno collettivo, istituzionale e civile, per educare al rispetto, alla solidarietà e all’accoglienza delle differenze.